L’invito a una maggiore responsabilità

Di Samantha Carty, Momentum

Mentre calava il sipario sulla COP29, la conferenza ONU sul clima a Baku, i riflettori erano puntati su un nuovo obiettivo finanziario globale volto ad aiutare le nazioni a salvaguardare i propri cittadini e le proprie economie dai disastri climatici, raccogliendo al contempo i frutti della rivoluzione dell’energia pulita. Simon Stiell, Segretario esecutivo ONU per i cambiamenti climatici, lo ha descritto opportunamente come una “polizza assicurativa per l’umanità”.

Questo accordo non riguarda solo la mitigazione dei rischi climatici, ma anche l’accettazione delle immense opportunità offerte dall’energia sostenibile, un’ancora di salvezza fondamentale nella nostra lotta contro il cambiamento climatico.

Mentre il mondo è alle prese con le crisi climatiche, un’altra narrazione sta diventando sempre più forte: la richiesta di responsabilità sociale, in particolare nel settore privato. Le aziende sono sempre più sfidate ad allineare le loro operazioni con la sostenibilità ambientale, sociale ed economica a lungo termine.

Il sondaggio Deloitte Global Millennial and Gen Z Survey del 2021 ha rivelato una statistica rivelatrice: quasi un terzo degli intervistati ha dichiarato di aver avviato o rafforzato relazioni con i consumatori in base alle loro risposte alle crisi, come il COVID-19. I consumatori ora stanno brandendo i loro portafogli come strumenti di cambiamento, scegliendo marchi che riflettono i loro valori.

Lo studio Porter Novelli Executive Purpose Study del 2020 ha evidenziato questo cambiamento: l’85% dei leader aziendali ha riconosciuto che non è più sufficiente che le aziende si concentrino esclusivamente sui profitti; devono anche avere un impatto positivo sulla società.

Per chi cerca lavoro, in particolare la Gen Z, la responsabilità aziendale non è negoziabile. Un sorprendente 97% della Gen Z ritiene che la responsabilità inizi dall’essere un buon datore di lavoro, mentre il 91% si aspetta che le aziende contribuiscano attivamente al benessere ambientale e sociale. Questa generazione richiede un approccio olistico alla responsabilità sociale d’impresa (CSR), esortando le aziende ad allinearsi ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite .

Sono finiti i giorni in cui la CSR poteva essere liquidata come un mero strumento di marketing. La direttiva Corporate Sustainability Reporting Directive, entrata in vigore nel 2023, ha alzato la posta in gioco. In base a questa direttiva, le grandi aziende e le PMI quotate sono ora tenute a rendicontare le performance sociali e ambientali, offrendo agli investitori informazioni fondamentali su come le aziende hanno un impatto sulle persone e sul pianeta. Questa trasparenza sta rimodellando le decisioni di investimento e tenendo le aziende responsabili.

Entra in scena il Social Impact Manager , un ruolo fondamentale nel colmare il divario tra le aziende e le loro comunità. Questi professionisti si concentrano sulla promozione della crescita sostenibile e sul rafforzamento dei legami con gli stakeholder locali, assicurando che le iniziative CSR di un’azienda vadano oltre gli sforzi superficiali. Il ruolo sta diventando sempre più vitale poiché le organizzazioni cercano di creare programmi di sviluppo della comunità significativi, allinearsi agli SDG e rispettare rigorosi standard di rendicontazione della sostenibilità. I social impact manager non solo aiutano le aziende ad ampliare il loro impatto, ma assicurano anche che le loro operazioni contribuiscano positivamente agli ecosistemi in cui operano. Il mondo sta guardando e la posta in gioco non è mai stata così alta. Che sia attraverso una CSR strategica, una rendicontazione trasparente o il lavoro dei social impact manager, le aziende hanno l’opportunità, e la responsabilità, di guidare la strada nella creazione di un futuro in cui sia le persone che il pianeta possano prosperare. Le parole di Simon Stiell alla COP29 ci ricordano che non si tratta solo di mitigare i rischi. Si tratta di costruire resilienza, alimentare la speranza e garantire che i benefici di un futuro sostenibile siano condivisi da tutti.

“Questo nuovo obiettivo finanziario è una polizza assicurativa per l’umanità”: Simon Stiell

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